Carissimi lettori, descrivere
la poetessa contemporanea, Maria
Enrichetta Giornelli, assume per il
sottoscritto un valore importante sotto il profilo letterale ed è un onore
poterla recensire.
Da una prima lettura della sua ultima raccolta di poesie, dal titolo
“EFFIGI …DA UN INTERNO” (Edizioni Helicon), sono rimasto colpito dall’estrema
sensibilita’ della sua lirica, testimonianza di una singolare liberta’
d’accento e ricchezza espressiva.
Nella sua poetica trovi pensieri e parole che aiutano lo spirito e,
soprattutto, a ritrovarti con te stesso. Le frasi e il contenuto delle sue parole
fanno riflettere, poiché in pochi “fotogrammi” sono contenuti concetti ed
espressioni emozionali che inglobano immagini
nette, ben definite; una canzone struggente che potrei definirla come una sorta di Edith
Piaf della poesia contemporanea laddove il senso profondo di ogni verso è
celato, intenso, malinconico e,
talvolta, misterioso.
“…Il vecchio casolare,/con il tetto
spezzato,/sembra allietarsi,/ma grigio il silenzio grava sulle persiane chiuse/
spezzate nei grovigli d’una vita mancata..” cit. (Il casolare)
Tutti siamo poeti, un dono che la Divinità ci ha regalato; in ognuno di
noi c'è un habitat contornato da emozioni molto spesso sospese o tenute “sotto
chiave” alla rinfusa: occorre trovare la tempistica per ordinare questi luoghi e
posizionare ogni cosa al posto giusto.
“…L’orizzonte sparisce,/mi specchio nei cerchi
delle pozzanghere/ dove si sfaldano le anelate certezze..” cit. (Naufragio
nella pioggia)
Ogni poesia di Enrichetta nasce da uno slancio esistenziale laddove
questa peculiarita’ viene ottemperata in modo elegante, dolce, non
aggressivo,…mai ridondante e, soprattutto, lontano da rigurgiti retorici. Per
lo piu’ la sua poesia diviene forza interiore che sviluppa una concezione
vitale dove la poesia non è piu’ “ leggenda” bensi’ movimento costante
dell’intero essere vivente.
A volte, nel suo percorso introspettivo sussiste una ricerca
velatamente tormentosa ai propri interrogativi ma, la ricerca o analisi stessa,
diviene sempre lucente, capace di raggiungere cristalli di pura ontologia e di
etica umana senz’alcuna banalita’ ai contenuti stessi.
Disperazione ed amore diventano categorie del suo pensiero, una
necessità coinvolgente che sconfina nella dolce canzone in cui la logica dei sentimenti
si compone nella colorazione assai piu’ impegnativa anche se il comune
denominatore ispirativo rimane quello
esistenziale.
“..Era un
amore/soffocato da convulsi flutti,/impeto burrascoso di sospiri/trascinati nel
cumulo/ di morte conchiglie..” cit. (Era un amore)
L'autrice, in questo sua nuova silloge di poemi, raccoglie, in un
unico scrigno, le sue parole, in prosa e in poesia. Il lettore in questo
contesto diviene parte integrante delle
sue parole e pensieri perché di questo in fondo si tratta: parole legate a
emozioni.
In un mondo letterario dove la tecnica, il manierismo, il simbolismo
ed altro ancora… ha soppiantato il senso
intimo delle parole, l'autrice cerca di restituire ad esse un valore poetico,
musicale, armonico ma soprattutto, emozionale.
La verità in effetti sta tutta
qui: le parole volteggiano leggere, ci raggiungono nel cuore ed affondano nella
nostra pelle per divenire patrimonio personale che crea un legame indissolubile
tra il poeta e il lettore
“…Sfumano
le icone del passato/tra i rintocchi delle campane/echi di voci sempre piu’
deboli/ che il vento stermina / nell’ultimo
crepuscolo…” Cit. (Zia Teresa)
Il ritmo delle sue poesie si adegua perfettamente ai contenuti, li
veste con eleganza e puntualità, grazie alla cura con cui sono scelti i
vocaboli e all'assonanza creata. Pur fuggendo dalle rime, il suono della parola
crea una partitura musicale, sul quale la poetessa punta frequentemente.
“..Le
palpebre socchiuse/fremono nel sussulto/ d’inquietanti passioni/per sempre
fissate/ nell’essenza eterna della tela…” Cit. (Ritratto)
Per concludere vorrei sottolineare che la poesia di Enrichetta
Giornelli è sempre alla ricerca di un soggetto emotivo appagante, la stessa è
costantemente in linea, perfettamente in simbiosi con il proprio vivere
quotidiano; oserei definirla “l’espansione di un sogno” una forza interiore che
si sviluppa in una concezione vitale dove la poesia domina il respiro dell’intero essere vivente capace di
raggiungere frammenti di pura ontologia e di etica umana senz’alcuna retorica
ai contenuti stessi…
Concludendo vorrei citare un pensiero di un poeta e scrittore a me caro, Italo Calvino, per allinearlo al
dettato della lirica di Enrichetta Giornelli,…lo stesso usava dire:
“La
vita di una persona consiste in un insieme di avvenimenti di cui l’ultimo
potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’insieme.”