Ho cercato nel contrasto della mia vita
l'unica ragione per sentirmi libero,
libero come l'ultimo saluto d'autunno
che discende tra la foce Truentina
e si mescola con la corrente marina.
quasi volesse dirmi: "Vieni, ti aspetto".
Non ditemi nulla di questa allegria.
Stasera la brezza del mare scompiglia
i miei capelli, taciturno osservo questi *"zaotti"
che sfoggiano le loro chiome ripiene di gel
come pavoni reali in cerca di sguardi d'amore.
Talvolta queste sembianze di vita
possono creare l'ampio divario tra generazioni,
laddove seduzioni d'immagini e suoni si fondono
nella pelle bianca della notte che è appena nata.
Ripasso a memoria gli anni della mia gioventù mentre ascoltavo
Hurricane di Bob Dylan, Harvest di Neil Young, Rimmel di Francesco De Gregori,
i vent'anni dei miei figli invece s'accendono con The King di Emis Killa,
Candy Shop di 50 Cent o tuttalpiu' Trap Quenn di Fatty Wap,
ma la bellezza sta sempre nel semplice ticchettio della pioggia,
o nel ritmo delle speranze, o negli amori appena nati,
e la gioia rimane la stessa come la pace nell'animo universale.
Vorrei tornare per un attimo in quel Viale Martiri della Libertà 27
a Burago di Molgora, vorrei ritrovare la mia stanza con la foto di Elvis,
riabbracciare Piero (l'amico morto in un incidente stradale a soli 27 anni),
ritrovare i miei sogni che si sono infranti nel calvario della mia vita.
Tutto tace. E solitario rivedo **"quillu bardasciu" vestito da ciclista che sorride.
E ogni volta cerco quel volto, ma tutto resta ignoto sopra queste sponde.
Turoldo, osava dire dall'alto dell'eremo di Sant'Egidio:
"Canta il sogno del mondo, che tutti i paesi si contendano d'averti generato"
Oggi mi ritrovo come un viandante che gode del nulla,
un viandante che va di paese in paese e dice "Ciao!". A tutti: al bianco, al nero,
al rosso, al disabile, all'omosessuale, al malato terminale, allo sfigato di turno,
alla puttana borghese, al disperato senza tetto, alla ragazza madre,
al mentecatto di quartiere ,al venditore di castagne, al clochard ubriaco...
ad un prete di periferia.
Ora, dai la mano, e dimentica i tuoi mali....ricorda solo il bene,
misurati come una goccia di rugiada, e che il tuo volto sia il volto di un uomo,
come il magma in attesa d'una sensata forma vitale cesellata dal suo profondo amore.
(*zaotti = ragazzi **quillu bardasciu= quel ragazzo)
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