Mi chiamo Amed e sono Senegalese,
indosso una vecchia maglia da ciclista
gli unici colori amici che si perdono
dentro un mondo spento, opaco,
trafitto da ogni speranza di vita…
Ti chiedo due soldi…due miseri denari
per soddisfare l’estenuante desiderio
di un semplice e vagabondo viaggio
dove la solitudine ricade sul mio pianto
e le parole volano in una bolla di vento..
Ti prego,.. non mi scacciare da questo luogo
la colpa piu’ grave che ho commesso è la miseria
vissuta nell’indifferenza di un mercato globale
annidato nelle opulenti spirali del male ..
I miei occhi sognano ancora il mio paese
i colori del sole, del mare, della spiaggia…,
mentre la pioggia battente cade sopra la citta’
tutto s’annienta e si perde dentro il mio cuore..
e lo spettro di una civilta’ opaca
lentamente penetra nelle nostre anime morenti..
Prego il mio Dio…il nostro Dio comune..
chiedendo pieta’ per la morte di questa terra
dove le tenebre nascono come condizioni estreme
ed un raggio di luce diviene pura coscienza
posta nel limite invalicabile di un orribile silenzio..
Emilio nei tuoi scritti c'è sempre il tuo lato di umanità e generosità. Felice giorno!
RispondiEliminasembra di trovarsi davanti amed che sta parlando... e trafigge il cuore, e fa anche sentire un po' in colpa...
RispondiEliminaun abbraccio
nell’indifferenza di un mercato globale
RispondiEliminaannidato nelle opulenti spirali del male ...
dovremmo riempire tutti i blog di questo ...ma forse neanche cosi riuscirebbero a capire ....
amed è un personaggio reale...che ho conosciuto occasionalmente in strada come tanti altri extracomunitari....i suoi occhi rapito...chiedevano indirettamente aiuto...le poche parole che ho scambiato sono stateuna vera scuola di vita....
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