Lasciatemi prigioniero del tempo
dentro una città affamata
dove l’arsura vitale s’annienta
contro una disperata leggenda.
Io no ho parole
che sanno scandire linee d’amore,
compongo versi illimiti
che rapiscono le confidenze del cielo.
I sensi fioriscono ,
e l’anima rapisce l’universo,
e l’abisso annulla l’eterna sofferenza.
Conservo l’incertezza
del peso dolente di questa solitudine,
venti impetuosi che s’infrangono
dentro un manto di muschio.
Sono io, l'essere immortale
il dannato giullare posto nelle mani di Dio,
l’arlecchino nudo dei suoi colori,
la figura di un uomo solo...
il riflesso taciturno di un respiro lontano.
dentro una città affamata
dove l’arsura vitale s’annienta
contro una disperata leggenda.
Io no ho parole
che sanno scandire linee d’amore,
compongo versi illimiti
che rapiscono le confidenze del cielo.
I sensi fioriscono ,
e l’anima rapisce l’universo,
e l’abisso annulla l’eterna sofferenza.
Conservo l’incertezza
del peso dolente di questa solitudine,
venti impetuosi che s’infrangono
dentro un manto di muschio.
Sono io, l'essere immortale
il dannato giullare posto nelle mani di Dio,
l’arlecchino nudo dei suoi colori,
la figura di un uomo solo...
il riflesso taciturno di un respiro lontano.
Bellissima! Complimenti anche per le poesie recitate! Buona giornata Emilio.
RispondiEliminaUna città affamata di successo ...proprio così!, il successo per certe persone va alla testa. Buongiorno caro il mio amico dal cuore umile.
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