Io sono un'ombra.
Irrazionale.
Che deforma il suo cammino
lungo un viale intriso di malinconia.
Il Signore mi ha chiamato per nome
e mi ha condotto come un peccatore
lungo un fiume in secca
baciandomi con il suo alito d'amore.
Così, fino all'ultimo respiro.
Io, non ho piu' parole da citare
in questa dimora terrestre
e se ho pianto a lungo è stato solo
per allontanare la povertà dell'anima.
Nel mentre mi inebrio
del racconto dei giorni persi
e la notte coltiva nella sua magia
i gemiti in fiore di angosciose paure
eludono un eterno senso di colpa.
Ora non mi importa sapere del tempo
perchè nessuna nascita è rimasta
senz'alcun raggio di sole
mentre la tua luce perpetua splende.
Splende dentro una pagina profetica
che resta scolpita nei pensieri.
Indelebile, taciturna.
Orfana dei nostri destini.
E Tu, benedetto Iddio...
Tu mi dicesti:
*" Ma lascia che canti
insieme a te, amica,
e dall’amoroso
stillicidio mentale
ci salvi la sublime
allegoria..”
(* David Maria Turoldo –“Mie notti con Qohelet")
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