Gli infiniti corpi stellari
contemplano la seduzione
della luna, nessun turbamento umano
s'adombra nel vortice d'uno spazio
che solingo scompare nelle trame
di sillabe logorate dal vento.
Mi colpisce la dura esistenza
relegata nei religiosi silenzi dell'anima,
mi colpisce ancor di piu' la pena
d'aver rivestito fiori appassiti
sopra corpi di figli morenti.
Sciolgo
nelle vene dell'esistenza
il calice amaro che opprime
la vasta
solitudine dei miei pensieri,
e solo vado incontro al dubbio,
perso
nelle deboli fragranze
di un pianto materno.
Io, sono un uomo che sogna l'infinito,
che urla nelle spirali del cuore,
che si perde nell'abbraccio
di una donna senz'alcun volto
e si fonde dolcemente negli spasimi
di incestuose agonie d'amore.
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