(una mia composizione)
Mai artificio
rese grembo il dolore.
Ho abbracciato
l'arsura della vita
lungo cattedrali di sabbia
raccogliendo a stento
riflesse memorie, laddove
l’incantesimo d'un
sorriso
ha rubato i miei occhi
alle tue vetrine d'amore.
Passivo dell’altrui dolore
rileggo a memoria
sillabe mai descritte nel tempo
come il nulla vincente
che s'infrange nell’infinito...
solitario presagio
di un incontro mai nato
Le mie mani si diramano
nello spazio vitale,
mentre dolci ricordi di vita
confidano la loro solitudine
nel riassunto di un volto invisibile.
Amai follemente nel fecondo
sguardo della natura,
perso tra profumi di cardo e mirto.
Fragile è il respiro
di sentimenti che se ne vanno,
ed io resto solo
con i miei cinquant'anni
a descrivere amaramente
il dolore della notte,
sillabe di lettere mai ricevute
tormenti annegati nell'anima
e baci di figli perduti.
Tutto si corrode nei vicoli del mondo,
frantumi d'esistenza
si fondono nella voce del vento
laddove
illusioni e sogni
non si avverano mai.
Brilla questa
pioggia d'argento
sopra diari ammuffiti dal tempo,
mentre tu...solo tu
sai raccogliere le mie emozioni
che ho disperso in quel campo
venduto per trenta sporchi denari,
in quel mare scuro
ricoperto da milioni di stelle cadenti.
In questo disperato appello
raccolgo un tenerissimo bacio
tralasciando fabbricanti d'illusioni
nel lugubre pianto del silenzio
e mi spingo nella luminosa rugiada
a compiere l'ennesimo gesto d'amore
sopra cieli immensi e nuvole bianche...
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