Respiro a fondo
il sincronismo
imperfetto del cuore
mentre trascende
l’altalenante agonia
persa nelle spirali
di una notte di pioggia.
Appeso nel vortice
di un richiamo del cuore
percepisco la solitudine
cesellata dentro paure
mai scoperte dall'anima.
di un richiamo del cuore
percepisco la solitudine
cesellata dentro paure
mai scoperte dall'anima.
Cammino nella penombra
chiudendomi
nell’omertà infinita
come riflesso amorfo
di chi vive solingo
senza meta di speranza.
come riflesso amorfo
di chi vive solingo
senza meta di speranza.
emilio posso farti una domanda?
RispondiEliminaperchè hai usato la parola omertà? ..poteva essere silenzio ...oppure ...nel mio io....o cose del genre ...ma omertà???? ...non è omertà....non so spiegarmi ....insomma vedrei un'altra parola ....buon w,e, un sorriso
E' una vecchia poesia di qualche anno fa....la parola omerta' venne scelta sia per la musicalita' dei versi in primis, omerta' infinita ...riflesso amorfo...poi, la stessa parola, riferita all'omertà è stata scelta volutamente per difendere il proprio "status" di pensiero accattivante e di proteggerlo nel modo del silenzio, una sorta di "VULNUS" o muro refrattario senza respiri, senza parole, ...senza meta di speranza come dice la chiusa finale...un congelamento della propria dimensione al di sopra di ogni silenzio. Buon fine settimana anche a te Barbara.
RispondiElimina.....e come un refolo di vento
RispondiEliminaAllontanare tutte quelle nubi
Attraversando ogni remoto
Tempo pur di accarezzarti
Il cuore.....
Claudia
Lo scroscio della pioggia esprime il moto vorticoso dell' essere che si dibatte in note di ritmica cadenza, fluttuando nei sobbalzi dell' animo infangato dalla solitudine...
RispondiEliminaUn carissimo saluto, Enrichetta