Il sentimento sfiora
l’imponderabile sentenza.
Come la facciata
d'un pianto materno
che s’aggrappa
nel muto seno
della notte.
Disperso follemente
nel colore opaco
d'infiniti sguardi
cesellati nell’umano
richiamo dei respiri.
Silenziosi.
Che vivono
nel raggio d’amore
d'una luce solitaria.
Null'altro
che sofferenti.
Vanamente adagiati
nella culla del dolore.
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