Ferracuti Angelo nato a Fermo il 06.07.1960
scrittore e giornalista de "Il Manifesto"
L''Associazione Villa Cagnano venerdì 7 Febbraio alle ore 18,00 presso l'antico frantoio Bellini di Cagnano di Acquasanta T., presenta Angelo Ferracuti con la sua ultima opera letteraria dal titolo "Il costo della vita" edito da EINAUDI.
Condurrà la serata la Dott.ssa Sabrina Cava con la partecipazione straordinaria del poeta Emilio Mercatili che terrà la recensione al libro di Ferracuti.
Leggerà alcuni passi del libro l'attrice teatrale Daniela Agostini.
Nei cantieri Mecnavi di Ravenna il 13 marzo del 1987 tredici operai morirono asfissiati nelle stive di una nave, la Elisabetta Montanari.
Il libro rende omaggio alle vittime nel modo più forte e più naturale raccontandone la storia
Il libro rende omaggio alle vittime nel modo più forte e più naturale raccontandone la storia
Angelo Ferracuti è reporter e scrittore. Ha collaborato con “ Diario” e oggi con " Il manifesto”.
Ha pubblicato, fra l’altro i romanzi:
Norvegia (Transeuropa 1993), Attenti al cane (Guanda 1999), Nafta (Guanda 2000), Un poco di buono (Rizzoli 2002) e
reportage narrativi: Le risorse umane (Feltrinelli 2006), Viaggi da Fermo (Laterza 2009, ) Il mondo in una regione(Ediesse 2009).
"Porto di Ravenna, cantieri navali Mecnavi, 13 marzo del 1987. Mentre alcuni operai stanno ripulendo le stive della Elisabetta Montanari, nave adibita al trasporto di gpl, e altri colleghi tagliano e saldano lamiere con la canna ossidrica, una scintilla provoca un incendio. Le fiamme si propagano con una rapidità inarrestabile. È la tragedia. Tredici uomini muoiono asfissiati a causa delle esalazioni di acido cianidrico.
Tredici lavoratori morti come topi, come tredici era il giorno di quel mese, tutti asfissiati nel ventre della balena metallica. «Non credevo che esistessero ancora simili condizioni di lavoro, a Ravenna, alle soglie del Duemila», disse il procuratore capo della Repubblica Aldo Ricciuti che svolse le indagini. La tragedia poteva essere evitata? La giustizia ha poi «ripagato» le vittime e i famigliari? Ognuno dei tredici operai, quel giorno maledetto ha lasciato una famiglia, amici, affetti, ricordi. Ventisei anni dopo, Angelo Ferracuti si fa carico di ciascuna di queste storie e di queste vite interrotte. Decide di andare sul luogo della tragedia e di parlare con i protagonisti: i vigili del fuoco che estrassero i cadaveri, i medici del 118, gli infermieri, gli operai sopravvissuti, i famigliari delle vittime, i sindacalisti, gli imprenditori, il cardinale Ersilio Tonini che pronunciò l'omelia in cui paragonò i picchettini a topi che strisciavano nel ventre delle navi e che lí rimasero intrappolati. Giorno dopo giorno, Ferracuti ascolta e raccoglie le voci di chi quel 13 marzo c'era, ne attraversa i ricordi, il dolore, la rabbia. Rivive i luoghi, entra piano piano, delicatamente e con partecipazione, nelle vite dei tredici operai e nel loro mondo per cercare di avvicinarsi al peso feroce della tragedia. Una tragedia dopo la quale la vita e i pensieri di chi è rimasto coinvolto semplicemente cambiano e niente sarà piú come prima. "
Dall'estratto si deduce che sia un libro molto forti di emozioni vissute. Un saluto
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