Era l'ultimo inverno.
L'ultimo rigido inverno
racchiuso nei bianchi capelli
ricoperti dal tuo nero foulard.
Cristalli di pianto
si scioglievano silenziosi
nel corpo estraneo della vita.
Radici di sembianze umane
recitavano l'ultimo vespro
nel silenzio della sera.
Preghiere pronunciate
dalla voce di una madre.
Solamente preghiere
uscivano dal tuo cuore.
Perse nel soffio del vento.
I tuoi stupendi versi mi riportano ad un lontano inverno stramazzato dalla forza della tramontana che violentava gli infissi fragili delle persiane... Nel silenzio, soffocato dal pianto, mia madre, con il volto oscurato dalle tenebre della notte, si distaccava lentamente dalla vita intonando, tra il fremito delle violacee labbra, le note struggenti di un preludio...
RispondiEliminaUn abbraccio Enrichetta
Non arrendiamoci mai ma preghiamo con tutto il cuore. Invochiamo Nostro Signore e Lui ci ascolterà.....
RispondiEliminaGrazie Enrichetta, è sempre delizia leggerti......un abbraccio Emilio.
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