Sono cresciuta
nelle vene secche della vita,
bruciata dalle ceneri del greto umano
ed avvolta da una folle malinconia
che si perde nell'estenuante colore della paura.
Fioriture dirompenti d'anime
sbocciano ignare sotto volte di pianto.
Disseminate nelle spirali della follia
raccordo l' incestuoso cuore disperato
nell'incanto del respiro della notte.
In questi giorni impazziti di sole
tutto ritorna nell'alveo della ragione,
e io vivo incatenata dentro una stanza
come l'assurda speranza di una ristretta libertà.
Un sogno avverso di miseria.
Una miserabile miseria che non muore mai.
Ma io fuggirò verso lidi d'amore
pronta a sfidare l'eterna ed ennesima violenza
che si è radicata nei meandri delle mie pupille.
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