Ho scolpito nel solco di questa via
una rima di solitudine.
L’ho scolpita nell’oscuro silenzio.
Perso
nel movimento di onde marine
e cristalli lucenti di speranza.
Una parentesi di vita seduce il sogno
che ristagna nell’animo umano
e tutto s’addensa nell’infinito tremore.
Cerco quel pudore antico, nostalgico
lo cerco tra un confine irreale,
nella dissonanza di un’eco immortale,
nella fragilità della mia esistenza.
Ma tutto impazza nell’immobilità del cuore.
E cosi’ accarezzo le vibrazioni della notte.
Le accarezzo lentamente nell’ampio respiro
di due corpi abbracciati sopra nidi di seta.
In silenzio tendo le mie mani.
E come un naufrago perso in mare
asciugo i tuoi occhi colmi
di pianto
e m’incammino verso una meta
che mai potra’ descrivere
l’ intima voglia d’amore che brucia
nei nostri incontri nel freddo gelo d’inverno.
impronte di vita, orizzonti infiniti dove alberga la solitudine e il silenzio parla, mentre scende una leggera malinconia sul cuore e la mente si lascia andare al ricordo..come un naufrago perso in mare la fragilità dell'esistenza
RispondiEliminaMolto bella la chiusa "l'intima voglia d'amore che brucia nei nostri incontri nel freddo gelo invernale" Emma Lucchini