"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

giovedì 27 febbraio 2014

Tentazione




La notte è lunga.

Immane.


Le vibrazioni del cuore mi spingono
verso la stella che narra i miei sogni.

Ogni sera il perimetro della stanza
sovrasta i cerchi dei ricordi
e sposa l’amore verso un lungo viaggio.

Come una fiaba recitata a memoria
attendo di emigrare nella voce della luna
mentre un incubo mi tiene immobile.

Ma la tua voce mi porta nell’incanto
e mi annulla nel silenzio dei tuoi occhi.

Tentazione che brucia nella carne.

Attimi rapiti agli inferi dell'anima.

mercoledì 26 febbraio 2014

Ghost & Love


a grande richiesta ripubblico questa poesia.....

Amo da morire
il tuo folle silenzio
mentre cerco una ragione
lungo il respiro dell'anima
con occhi lucidi di pianto.

Tu, danzi nei miei sogni.
E quando arriva mezzanotte
come un bianco fantasma
batti sempre un colpo
nel mio cuore solitario.

E tu, lo sai che un fantasma
non tarda mai ad arrivare
con il suo velo candido 
all'appuntamento della luna.


Ed io, non potrei mai vivere
senza questo magico profumo, 
senza questo eterno sospiro,
 senza questi baci d'amore
che si cullano dolcemente
nell'immenso scenario
di un cerchio fosforescente.

martedì 25 febbraio 2014

Silenzio



L’arco
di queste vive stagioni
passano inesorabili
nell’alto silenzio
unitamente al germoglio
della nostra vita.

Un senso di fanciullezza
preme taciturno nel mio cuore.

I miei pensieri s’inchinano solenni
al richiamo di una stella
persa nell'oblio della notte.

Ma tutto svanisce
nella ricchezza d'un respiro.

Battito di ciglia che si perde
nell'anima e nel corpo
castello delle mie incertezze
dimora del mio folle amore.

lunedì 24 febbraio 2014

Follemente infinito





Ho ascoltato passi felpati
lungo il confine della solitudine.

Ho chiamato nel pianto
l'unica speranza d'approdo
odorosa di stanchezza
e piena di paurose omertà.

Curvato sotto il peso del male
ho visto la luce morire ad ogni ora.

Il tempo restava immobile.

Nessun nodo ha sciolto
le memorie aggrumate nel cuore
e la fatica si è sciolta sulla bocca
di volti inutili e morenti
come gemiti di pietre poste
nel ventre della terra.

Cosi' ogni notte si nasconde
il respiro lento della mia anima.

La voce della luna
imprigiona il bagliore delle stelle
e le trasporta nell'eterno miracolo
di un gioco d'amore senza fine.

Infinito.

Follemente infinito.

Leggendo Bukowski (serata di cultura a San Benedetto del Tronto)



                                 il poeta di strada
                                                 

                                 l'amica pittrice Assunta Cassa


                                 l'amica attrice teatrale Daniela Agostini




                                                    l'amica giornalista Sabrina Cava


                                                          il lettore Filippo Massacci







                          l'amico e titolare della "Bibliofila" Mimmo Minuto


articolo tratto da: "IL QUOTIDIANO.IT"  (giornale di San Benedetto del Tronto)

"Leggendo Bukowski- rinasce il salotto Culturale" -San Benedetto del Tronto-
 (di Sabrina Cava)

È sempre difficile parlare di una propria creatura, il rischio di non essere obbiettivi è altissimo, tanto in eccesso per troppa prosopopea che per difetto, incorrendo in quella modestia che suona di falsa umiltà.

Cercando allora di mantenere un giusto profilo ma, consapevole di dovere attribuire il dovuto merito agli amici che si sono spesi per la realizzazione di questo progetto che intitolerei " la rinascita del salotto culturale" c'è da dire che, quella di ieri sera alle 21,00 presso la libreria La Bibliofila è stata una serata "azzeccatissima" e riuscitissima, insomma un grande successo.

La puntata zero di "Leggendo..." ieri sera è stata dedicata a Bukowski.

Da un progetto nato da chi scrive e immediatamente condiviso da Mimmo Minuto, già proprietario dalla festeggiata libreria che quest'anno compie i suoi primi 40 anni, presidente dell'Associazione Culturale " I Luoghi della Scrittura" nonché brillante e modernissimo mentore e amico, si è realizzata una serata corale che ha visto alternarsi al microfono tre straordinari artisti.

L'Attrice di teatro Daniela Agostini, il poeta "di strada" Emilio Mercatili e il cultore della lettura e ricercatore appassionato Filippo Massacci ci hanno regalato un'ora di puro godimento.

Poesie, non solo declamate ma oggetto di vera e propria interpretazione teatrale, drammatizzate come per loro stessa struttura e tematica è richiesto, aforismi, narrazione di sprazzi della vita dell'artista di cui proprio quest'anno ricorrono i 20 anni dalla morte, uno straordinario racconto di amicizia del "maledetto" con il suo scrittore preferito e ispiratore John Fante, hanno catturato l'attenzione del numerosissimo pubblico.

Oltre 45 i posti a sedere predisposti, grazie alle sedute fornite da Fausto Calabresi ma che, purtroppo, non sono bastate ad accontentare i molti rimasti in piedi.

La soddisfazione massima è arrivata non per i complimenti alla conduzione o all'organizzazione che pure è stata impeccabile ma nel riconoscimento e nelle lodi che i partecipanti alla serata hanno riservato all'occasione culturale in quanto tale.

Ho avvertito nell'aria il gradimento e lo stupore per l'aver ritrovato e forse inaspettatamente, qualcosa di cui si sentiva la mancanza e l'esigenza.

Un mondo di interessati e amanti della poesia, dell'arte e della cultura che ho inteso intercettare sulla spinta di ciò che interessa e me e di cui sentivo il bisogno.

Il constatare che, persone affini per interessi e curiosità avessero il così grande e manifesto piacere di condividere è stata la sensazione più bella.

La poesia e la narrativa portate nel luogo deputato loro per eccellenza, la libreria. L'idea più scontata e più originale che si potesse avere, un luogo che per l'occasione si è fatto anche galleria d'arte consentendoci di godere delle opere pittoriche dell'artista Assunta Cassa.

Fondamentale il momento di convivialità enogastronomico che è seguito.

Questo è lo spazio che trasforma il pubblico in un gruppo di amici, con lo scambio di idee e impressioni, tutto reso possibile dalla generosità di alcuni partner e all'interessamento di Lucia Bergamaschi che ci aiuta nella scelta delle cantine.

Ravioli, sfrappe, crespelle, olive e molto altro preparato con passione e maestria il tutto offerto dal Supermercato COSI' - Il Piacere dei Sapori sito in Via Giovanni XIII, gli eccellenti vini offerti dalla Vineria Enoteca GUSTO di V.le De Gasperi senza dimenticare il Caffè Florian da sempre presente agli eventi della Bibliofila, hanno reso possibile tirare la serata fino a tardi.


una straordinaria poesia letta di Bukowski....


SOLO TU


Nessuno può salvarti se non
tu stesso.

Sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.

Ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e sforzi
per farti capitolare, arrendere
e/o morire silenziosamente dentro.

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
guardali e basta.

Ascoltali.
vuoi diventare così?
un essere
senza volto, senza cervello, senza cuore?

Vuoi provare
la morte prima della morte?

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.

E' una guerra non facile da vincere
ma se c'è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

Pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.

Il tuo io spirituale.

Il tuo io viscerale.

Il tuo io magico che canta e
il tuo io belllissimo.

Salvalo.
non unirti ai morti-di-spirito.

Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti,
fottitene del prezzo.

Fallo! Fallo!

Allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.

venerdì 21 febbraio 2014

Note solitarie



Resto avvolto
nelle tenebre della notte
dove non v’è traccia di stelle
in questa disumana speranza.

Leggo note solitarie
nel chiarore di una luce
che brilla dentro cieli opachi.

Mai nell’attesa del pianto
ricevetti un dono immenso
mentre le tue dolci carezze
rimanevano inerti nel vortice
delle ore appena trascorse.

Silenziose, omertose.

Eco intramontabile d'amore
che si fonde nel respiro
d'un esilio mai narrato dal cuore.

giovedì 20 febbraio 2014

Fiori


Fiori nel mondo
e nello spazio infinito.

Fiori nei cuori solitari
che descrivono lacrime
 trascendendo da enigmi
e sospiri dell'anima.

Fiori nel tuo respiro,
dolce riflesso d'amore
che cesella un tenero bacio.
 
Fiori nel canto della luna
così lontana da inverni delusi.

Fiori nell'urlo feroce
d'un malato terminale.

Fiori dentro bocche da sfamare.

Fiori nella ninnananna
che lentamente una mamma
canta alla luce delle stelle.

Fiori gettati sopra cadaveri 
colpiti nell'intimo dell'angoscia.
 
Fiori nella vanagloria
di un misero poeta di strada
che scrive note dissonanti
lungo il pentagramma
della sua solitudine.

Fiori nei ricordi della vita
che passano nella tempesta
di un oceano sconosciuto.

Fiori nei cuori dei nostri figli.
 
Fiori nell'abbraccio di amanti
che fuggono da occhi indiscreti
e si perdono nella culla dell'oblio.

Fiori nella povertà del mondo.

Fiori e ancora fiori sul tuo sorriso
dolce panacea della mia poesia.

Fiori su questo pianto
mai dismesso nel crepuscolo
di giorni fecondi che lentamente
finiscono nelle carezzevoli
parole di un Dio minore.

Fiori sopra il tuo seno
profumo del mio amore
e della mia eterna follia...

mercoledì 19 febbraio 2014

L'ultimo respiro d'amore






Piove.

Tutto tace nel perimetro
d'una stanza priva di colori.

Affido lo scritto dei pensieri
al lento oscillare d'un pendolo
posto lungo l'argine dei ricordi.

Tu sei presente in me.

Un gioco necessario
nell'intimità di ombre remote
e disadorne immagini di passione.

Ascolto l'immensità delle parole
mentre accarezzo i tuoi capelli
nel vocio del vento di Zefiro
- embrione della mia passione-.

Il tempo divora notti insonni.

Ed io, assaporo la speranza
di questa fraterna ricchezza
nell'attesa d'emigrare nel tuo mondo
come una zattera persa nell'infinito.

Nessuno scriverà il mio nome
nell'epitaffio del nostro incontro.

Immobile ti chiedo
di contemplare i miei occhi,
eternamente aggrappati al dolore
che riflette nel profondo dell'anima
e di consumare l'ultimo respiro
nella libertà d'una semplice ragione d'amore.

Cosi' lontana da sogni beffardi.

Cosi' dolce allo sguardo dell'universo.

martedì 18 febbraio 2014

Sospiro d'amore



Le voci dell'oblio
segnano il mio cammino.


E tu, sul dolce guanciale
assapori i sogni della notte
là dove la luna dipinge
la sua eterna melodia.

La terra rimuove l'aurora.

Tutto nasce come gemme
nel colloquio tra fiore e fiore,
mentre il tuo sospiro d'amore
è udito dal cuore delle stelle.

Intenso.
Nel groviglio di lacrime silenti.

Profondo.
Nella culla dell'infinito.

martedì 11 febbraio 2014

Un dolce ritorno







Un ricordo scolpito nel tempo
viene trasportato nella follia del vento.

Mani invisibili raccolgono
atomi di solitudine,che s’intrecciano
nella fissa dimora d'un angelo morente.

Stille di cristallina rugiada
bagnano questo risveglio dell’anima.

Grovigli di sventure si perdono
nell’eco tormentato del cuore.

Un richiamo evasivo, solitario,
trafigge l'amarezza d'un peccatore
nell'infinita linea d'amore
che cattura una memoria remota.

Respiro quest'armonia dissonante.

Forse resta il sogno della mia vita,
un semplice verbo cesellato nel colore
d'un dolce ritorno nell'universo.

domenica 9 febbraio 2014

Serata a Villa Cagnano presentazione del libro "Il costo della vita" di Angelo Ferracuti

 
                                                              Locandina dell'evento
 
                                                              
                                                                  durante la mia recensione

la recensione all'autore

foto di gruppo


lo scultore amico Claudio Michetti
 

 
l'amica attrice Daniela Agostini mentre legge un brano

pubblico dell'evento


l'amica giornalista Sabrina Cava
 


insieme l'autore Angelo Ferracuti
 

 il trio con le amiche Daniela e Sabrina
 
                                                il trio con le amiche Daniela e Sabrina

buffet offerto dall'associazione locale

 

 

IL QUOTIDIANO. IT

Angelo Ferracuti ha presentato " Il costo della vita"

Acquasanta Terme | Storia di una tragedia operaia, l'ultima opera di Angelo Ferracuti edita da Einaudi.
di Sabrina Cava
 
Un intero borgo, quello di Cagnano di Acquasanta Terme ieri, venerdì  7 Febbraio ha partecipato presso l'Antico Frantoio Bellini, all’ evento organizzato dall' Associazione Villa Cagnano  per il ciclo  “dialoghi con l’autore”.
Un antico borgo quello di Cagnano che mi ha accolta ormai sul far della sera, con i suoi lampioncini accesi ad indicare un percorso antico e ben conservato.
Il silenzio rispettoso di chi nelle notti d’inverno gode del sano ritrovarsi intorno ad un camino in un circolo culturale.
Così il mio arrivo all’antico frantoio di proprietà dell’artista  scultore Claudio Michetti, non senza l’emozione che sempre procura un luogo nuovo e sconosciuto.
L’occasione  di quelle belle, importanti e impegnative. Un pubblico numeroso e scoprirò presto molto interessato  c’è ad attendermi,  perché bisogna dialogare  con Angelo Ferracuti,  giornalista de “Il Manifesto” prima ancora che scrittore.
 La sua ultima opera letteraria dal titolo "Il costo della vita" – Storia di una tragedia operaia, edito da EINAUDI è infatti un libro reportage, scritto con la perizia dello scrittore ma con il modus operandi del giornalista.
La minuziosa  ricerca delle fonti,  l’ascolto delle tante  testimonianze dirette delle persone,  la visita dei luoghi, fanno di questo  libro un’opera verità, scritta da uno ma corale.
Due ore intense e piene che non sono bastate a porre tutte le tante domande che la lettura forte, ricca, scorrevole, quanto mai vera ed evocativa suscita, ma più che sufficiente per  instillare nell’ ascoltatore la voglia e il desiderio di leggere le pagine di Ferracuti e sapere tutto di  questo grave fatto di cronaca che colpì l’intero Paese e in particolare la città di Ravenna.
Un reportage quello di Angelo Ferracuti che attraverso una storia del passato, la tragedia che nel 1987 scosse Ravenna e i suoi cantieri, quelli della Mecnavi, ci parla del presente più recente.
Il 13 marzo del 1987 infatti, tredici operai morirono asfissiati nelle stive di una nave, la Elisabetta Montanari. Il più anziano non ancora sessantenne, il più giovane appena diciottenne.
Il libro rende omaggio alle vittime nel modo più forte e più naturale, raccontandone la storia.
Con sguardo lucido e mai rassegnato, lo scrittore ricostruisce la vicenda che ventisette anni fa annunciava l’avvento di una nuova, nefasta idea del mondo: quella del liberismo sfrenato, in cui l’imperativo del profitto diventa assoluto e la vita umana un valore marginale.
La spregiudicatezza di certi padroni, protetti da poteri forti e la miseria allora come ora di chi per un lavoro è disposto ad accettarne anche uno precario, mal pagato e a condizioni disumane.
Uomini morti come topi”, così l’allora Vescovo di Ravenna Mons. Ersilio Tonini  tuonò dall’altare durante l’omelia funebre.
Ospite della serata l’attrice teatrale Daniela Agostini, sopraffina nel  cogliere e drammatizzare alcuni brani del libro.
L’Incontro è stato inoltre arricchito dalla recensione puntuale  del poeta scrittore Emilio Mercatili.
La serata si è conclusa con un momento di convivialità e un buffet offerto dall’Associazione e  dall’Azienda Agricola biologica Vigneti Vallorani di Colli del Tronto.
Un mio grazie personale oltre che ad Angelo Ferracuti squisito interlocutore, va al Presidente dell’Associazione Villa Cagnano,  sig. Ponzi Sante e all’amico Claudio Michetti che ha curato l’organizzazione dell’evento e  mi ha chiamata a farne parte. Grazie
 
UNO STRALCIO  DELLA MIA RECENSIONE
 
".....La finalità dell’impianto letterario è la narrazione storica e realista della classe operaia che, come in questo fatto, senza alcuna coscienza di classe,  vede inabissarsi nel tempo le conquiste sociali ed assiste “passivo” alla distruzione delle lotte  di progresso post ‘900. 
Insomma è  la ricostruzione lucida del crepuscolo della  vita della classe operaia, prima e delle loro famiglie, dopo. …a pagina 36 del libro c’è un passaggio emblematico, rispetto questo pensiero, dove parla Giacinto il Consigliere Regionale: ”Non riesco a liberarmi dal peso di questi morti, nostri poveri morti. La realtà nella sua crudezza fa male ed è come uno schiaffo in pieno viso. Ravenna , ma anche l’Emilia Romagna, il movimento operaio e sindacale , il piu’ forte d’Italia, hanno subito uno smacco, hanno mostrato le loro debolezze!”
La morale o chiave di lettura indurrebbe a  pensare che malgrado tutto ciò, oggi più che mai è ragionevole pensare o affermare  che ogni lavoro è sacro.  Forse è così. Forse è vero. 
 Ma preme innanzitutto dire che il lavoro, su cui si fonda lo stato Italiano secondo l’art. 1, caposaldo della costituzione repubblicana, anziché porre lo stesso come fattore di benessere , di sviluppo, di autorealizzazione….si rileva causa difforme di sofferenze per i lavoratori, per loro le famiglie e per i cittadini e la collettività in generale.
Spesso, al danno corrisponde la beffa. 
Le imprese sfuggono alle loro responsabilità in materia di prevenzione sui luoghi di lavoro, cercando di camuffare la realtà dei fatti ed, inoltre, i risarcimenti dei danni stessi risultano nella maggioranza dei casi incerti, ritardati e spesso insufficienti. 
Rappresenta di per sé una spia drammaticamente accesa di un malessere diffuso dell’intera società, un’ ingiustizia..come nel caso della nave Elisabetta Montanari che pochi di noi sono disposti a tollerare. ..Tutto cio’ ci dimostra come dietro il trionfo mondiale del Capitalismo, dietro il suo ostentato sfoggio di tecnologie avanzate e sofisticate, si mascherano contraddizioni insostenibili, a cui si deve porre rimedio.  La globalizzazione dei mercati, che sembrava dover garantire una ricchezza sommersa e diffusa, ha prodotto invece impietose disparità e si macchia ogni giorno del sangue degli ultimi, di tutti coloro che operano alla base sistematica  del processo sociale e produttivo. "


LA POESIA DECLAMATA ALLA FINE DEL MIO INTERVENTO
dedicata agli operai della FINCANTIERI di ANCONA dal titolo:


IO DEVO LAVORARE

Una vita respinge all'istante
il muto respiro di spettacoli
senza prove d'amore e fatti
materiali privi d'illusione.

Mi colpisce l'affanno del mondo
ancor di piu' mi colpisce
la precisione del tempo lungo
la sua girevole funzione
la' dove traghetta difformi voci
che fuoriescono dal fumo rovente
di mille saldatrici elettriche.

Spezzoni di lamiere e manufatti
-ingrigiti da questa pioggia-
restano appesi dentro vecchi opifici.

Ristagna nell'aria scura
l'ultimo singhiozzo proletario,
l'ultima tuta blu' che resiste
legata all'eterno filo spinato
di una croce insanguinata.

Malgrado la dannazione totale
di una globalita' morente
-imbandita sulla tavola del capitale-
ascolto nelle viscere del mare
l'ululato del potere che invade
ed uccide la nostre coscienze.

Nulla e' cambiato nell'universo
anche per te onesto "compagno"
l'orizzonte resta spento e opaco
mentre il vento sinistro
soffia ancora piu' forte sui fuochi
che presidiano nella notte
il vecchio cancello del molo.
 

giovedì 6 febbraio 2014

Sponde incantate




Dolci sinfonie marine
riparano il tuo volto
dalle melodie indefinite
di questo manto vellutato.

Cristalli di stelle
riflettono a  ponente.

Sorgenti di luci soffuse
penetrano nel fondale dell'anima,
un getto d’oro di malinconia
che si perde nel richiamo d'amore.

Ogni sera m'aggredisce un dolce ricordo.

Un sospiro di malinconia
viene immortalato sotto una luna soffusa.


Tutto è ramificato nell’ intimo della vita.

Osservo il lento ondeggiare dei pescherecci
ritmi asimmetrici  sedotti dal silenzio
raccontano i sogni al giorno che muore.

Radente il molo contemplo il mondo.

Ogni pensiero è una favola inestinguibile
e tutto rivive in questo lungo scenario
mentre la citta’ dorme nel suo tepore.

Ed io, rovescio i miei sentimenti.

Impassibile.

Là dove l'unica dissonanza
inonda la perfezione del mio respiro.

Ma tu, sei troppo lontana al di la’ della luce
e solo mi lasci sopra sponde incantate…


mercoledì 5 febbraio 2014

Una rete d'amore




E' stato un'incontro riservato
nell'immensa costellazione celeste.

Cammino radente, lungo la sponda
d'un alveo oramai dissecato,
e la mente ritorna  ad esplorare
la vestigia impressa nel tempo remoto.

Vene umane arse dalla fatica
assaporano l'infinita gioia
d' una verita' feconda
sotto l'interminabile arco del sole.

Ogni divenire scatena l'urlo del cuore.

Nel mentre un folle verbo
richiama l'ennesimo desiderio
e libera le colpe d'una coscienza
sempre piu' avvolgenti
dentro questa fitta rete d'amore.

martedì 4 febbraio 2014

Una lacrima di luce




Siamo composti di solitudine.


Catene che pesano nel grembo
come il turbinio del vento
che spande silenzio nella notte.

Sempre assorto rimane il canto
dove nessun frammento d’amore
s’annida nell’alito del mondo.

Danze di farfalle
cesellano la magia di mille colori
gli stessi che dipingono
occhi senz’alcun respiro .

Così silenziosi
nella follia della luna.

Così persi
dentro una lacrima di luce.

lunedì 3 febbraio 2014

Un orizzonte sconosciuto







Il vagito della sera
mi trasporta in ricordi lontani
nella recondita armonia dell'anima.

Ascolto sensazioni di una voce lontana.

Immagini riflesse nella magia della luna
divengono l'incanto della passione
mentre il desiderio di un tramonto
vive intensamente sulla tua pelle.

Ti guardo assorto.

Rapito dai mille colori di Monet,
riecheggia nel tuo intimo
il battito veloce di una palpebra.

Le dune di questa poetica
s’immortalano dentro rime d'amore,
gioco insperato d'abbracci solitari.

Mia dolcissima,
vorrei cullarti sulla giostra dei giorni futuri,
dedicarti un calore che lievita nella felicità.

Impetuoso.

E donarlo ad un orizzonte sconosciuto…