"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

martedì 26 febbraio 2019

Recensione al libro "Effigi ...da un interno" di Maria Enrichetta Giornelli


Carissimi lettori,  descrivere la  poetessa contemporanea, Maria Enrichetta Giornelli,  assume per il sottoscritto un valore importante sotto il profilo letterale ed è un onore poterla recensire.

Da una prima lettura della sua ultima raccolta di poesie, dal titolo “EFFIGI …DA UN INTERNO” (Edizioni Helicon), sono rimasto colpito dall’estrema sensibilita’ della sua lirica, testimonianza di una singolare liberta’ d’accento e ricchezza espressiva.

Nella sua poetica trovi pensieri e parole che aiutano lo spirito e, soprattutto, a ritrovarti con te stesso. Le frasi e il contenuto delle sue parole fanno riflettere, poiché in pochi “fotogrammi” sono contenuti concetti ed espressioni emozionali  che inglobano immagini nette, ben definite; una canzone struggente  che potrei definirla come una sorta di Edith Piaf della poesia contemporanea laddove il senso profondo di ogni verso è celato, intenso, malinconico  e, talvolta, misterioso.

 “…Il vecchio casolare,/con il tetto spezzato,/sembra allietarsi,/ma grigio il silenzio grava sulle persiane chiuse/ spezzate nei grovigli d’una vita mancata..”  cit. (Il casolare)

Tutti siamo poeti, un dono che la Divinità ci ha regalato; in ognuno di noi c'è un habitat contornato da emozioni molto spesso sospese o tenute “sotto chiave” alla rinfusa: occorre trovare la tempistica per ordinare questi luoghi e posizionare ogni cosa al posto giusto.

 “…L’orizzonte sparisce,/mi specchio nei cerchi delle pozzanghere/ dove si sfaldano le anelate certezze..” cit. (Naufragio nella pioggia)

Ogni poesia di Enrichetta nasce da uno slancio esistenziale laddove questa peculiarita’ viene ottemperata in modo elegante, dolce, non aggressivo,…mai ridondante e, soprattutto, lontano da rigurgiti retorici. Per lo piu’ la sua poesia diviene forza interiore che sviluppa una concezione vitale dove la poesia non è piu’ “ leggenda” bensi’ movimento costante dell’intero essere vivente.

A volte, nel suo percorso introspettivo sussiste una ricerca velatamente tormentosa ai propri interrogativi ma, la ricerca o analisi stessa, diviene sempre lucente, capace di raggiungere cristalli di pura ontologia e di etica umana senz’alcuna banalita’ ai contenuti stessi.

Disperazione ed amore diventano categorie del suo pensiero, una necessità coinvolgente che sconfina nella dolce canzone in cui la logica dei sentimenti si compone nella colorazione assai piu’ impegnativa anche se il comune denominatore ispirativo rimane quello  esistenziale.

“..Era un amore/soffocato da convulsi flutti,/impeto burrascoso di sospiri/trascinati nel cumulo/ di morte conchiglie..” cit. (Era un amore)

L'autrice, in questo sua nuova silloge di poemi, raccoglie, in un unico scrigno, le sue parole, in prosa e in poesia. Il lettore in questo contesto diviene  parte integrante delle sue parole e pensieri perché di questo in fondo si tratta: parole legate a emozioni. 

In un mondo letterario dove la tecnica, il manierismo, il simbolismo ed altro ancora…  ha soppiantato il senso intimo delle parole, l'autrice cerca di restituire ad esse un valore poetico, musicale, armonico ma soprattutto, emozionale. 

La verità in effetti sta tutta qui: le parole volteggiano leggere, ci raggiungono nel cuore ed affondano nella nostra pelle per divenire patrimonio personale che crea un legame indissolubile tra il poeta e il lettore

“…Sfumano le icone del passato/tra i rintocchi delle campane/echi di voci sempre piu’ deboli/ che il vento stermina /  nell’ultimo crepuscolo…” Cit. (Zia Teresa)

Il ritmo delle sue poesie si adegua perfettamente ai contenuti, li veste con eleganza e puntualità, grazie alla cura con cui sono scelti i vocaboli e all'assonanza creata. Pur fuggendo dalle rime, il suono della parola crea una partitura musicale, sul quale la poetessa punta frequentemente.

“..Le palpebre socchiuse/fremono nel sussulto/ d’inquietanti passioni/per sempre fissate/ nell’essenza eterna della tela…” Cit. (Ritratto)

Per concludere vorrei sottolineare che la poesia di Enrichetta Giornelli è sempre alla ricerca di un soggetto emotivo appagante, la stessa è costantemente in linea, perfettamente in simbiosi con il proprio vivere quotidiano; oserei definirla “l’espansione di un sogno” una forza interiore che si sviluppa in una concezione vitale dove la poesia domina il respiro  dell’intero essere vivente capace di raggiungere frammenti di pura ontologia e di etica umana senz’alcuna retorica ai contenuti stessi…

Concludendo vorrei citare un pensiero di un poeta e scrittore  a me caro, Italo Calvino, per allinearlo al dettato della lirica di Enrichetta Giornelli,…lo stesso usava dire:

“La vita di una persona consiste in un insieme di avvenimenti di cui l’ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’insieme.”



sabato 23 febbraio 2019

Sponde incantate

Sorrido

al richiamo del giorno.

Sopra sponde incantate

ti chiamai nell’intimo della voce
-penombra del  mio dolore-

che continuava a sopravvivere
vestendo una sola camicia bianca.

E tu, ...tu mi apparivi senza veli
nel pudore naturale
che ardeva illimite in quella stanza


Oggi, porto nel ventre dell'esistenza
l’amarezza del peccato,

la danza continua d'una musica
che annienta la ragione della vita,

...un verbo scolpito nel colore
d'un antico e dolce ritorno nell'universo


Mistico assioma di questo battito fecondo.