"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

lunedì 31 ottobre 2016

Un rosario di pietre







Respiro a fondo questo mio male
nel sincronismo imperfetto del cuore
e la mente trascende, carpisce, annienta
come l’altalenante momento di un’agonia
racchiusa in una notte di pioggia...



"ogni volta che bevo, la vista si appanna ma vedo
i drammi che mi porto appresso riflessi nel vetro
non chiedo,bestemmio, non prego"




Perso nel vortice della solitudine
percepisco la voracità del vuoto
le speranze affievolite sono racchiuse
dentro paure mai scoperte.



"mi hanno spezzato le ali per tenermi attaccato al suolo
ma quando spicco il volo mi dico grazie da solo"



Sento questo cuore  urlare
la liberazione dell’incanto immortale
vorrei redimere le grida del tempo
là dove un senso rianima il suo respiro.


"ll cuore è un apparecchio difettoso e l'ho spento
nessuno è indispensabile al momento
nella mia vita non ho amici ho sagome di riempimento"



Resto ancorato al passato
abbandonato nella solitudine
di una fuga immobile
là dove un respiro ricama
la corolla di un pianto
 dispersa come rosario di pietre.



Leggi il testo virgolettato: l'erba cattiva - Emis Killa 

sabato 29 ottobre 2016

Labirinti notturni










Labirinti d'eventi notturni
hanno arginato i confini
d'un silenzio morente
celebrato stancamente
nella perfetta costellazione
di un pianto liberatore.

Mai artificio
rese greve il dolore,
che mi accompagnava
oltre la coltre della notte
e si spegneva nel turbinio
di uno sguardo d'amore.


Le stagioni dell'amore
non hanno forme
nella vastita' dell'universo
e nessun principio d'esistenza
resiste alla folle passione
che batte incessante nelle vene.

 Tu, mi hai parlato dolcemente.
Ed io,  nel tremore  dell'alba
ho dismesso le candide vesti
 che ricoprivano l'acronimo
 battito di questo cuore...

Ora non resta che un déjà vu lontano.

Una confusione di  remoti elementi
che vibrano nella conta di ore infinite.


mercoledì 5 ottobre 2016

Disordine mentale






Ogni ombra del giorno
vive il disordine mentale:
un poema sofferto,
una nuvola grigia,
un quadro fuori posto,
sillabe imperfette,
un pianoforte scordato,
una falsa coscienza,
un urlo strozzato,
una mano nemica,
un grumo di sangue,
una violenza su un volto...


Nell’oblio di uno spazio
fondo il respiro della notte buia
disperso nelle parole di una canzone.

*"Per averti pagherei 

un milione anche più 
anche l'ultima Malboro darei.."


Impotente nel suo grido
è lo spazio infinito
di questo cielo scuro.

Tutto mi inghiotte
nel suo eterno silenzio.

*"E così tu cadi giù 

io non ti voglio già più 
inaccessibile non sei 
non con gli dei 
tu sei senza dei..."


 Tutto ritorna al punto iniziale.

Forse un "default" della mente , 
un "reset" che annichilisce l'anima,
un "logos" che s'adombra nel pianto.

Ma il disordine mentale vive
come un gioco di somme algebriche,
come una sintesi di un respiro
che muore all'orizzonte,
come la perfetta simbiosi di un odio
che vaccilla nei meandri 
di un sistema  oramai logoro;
come il chronos che stempera 
vecchi sillogismi di frasi imperiose.

Ed allora questa macina del tempo
ritorna nell'alveo di una natura
che muore nei vagiti dell'alba.

*"Anche l'ultima Malboro darei..".

Certo, anche l'ultima Marlboro darei
mentre tutto s'addensa indifferente
nel ricordo latente dell'esistenza,
rivoli di perniciose litanie 
perse nell'infinito oceano
di una  quotidiana solitudine

Come posso gioire
del **taedium vitae
laddove intense
ed ossessive semantiche
uccidono spazi d'amore ?

Forse, potrei gioire
come la nera bellezza
che s'adagia lentamente
nel magma della nostra vita.

Forse, potrei gioire
come il serpente
che striscia nell’erba
e s’attorciglia all’albero
del giardino dell'Eden…


* (tratta dalla canzone "Oro" di Mango)

**(Taedium vitae il filosofo romano Seneca intende esprimere il "mal di vivere")