"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

martedì 13 giugno 2017

Lettera a Claudie



Carissima Claudie,
preme taciturno questo cuore
laddove un senso di stanca fanciullezza
s’inchinava solenne al richiamo
in quel giorno lontano di Novembre.

Mi ricordo che pioveva su Parigi.
Pioveva sull’incontro del destino.
Pioveva dentro i ricordi delle nostre vite.
T’ho incontrato nel quartiere di Montmartre,
felicemente dispersa tra le note di una chansonnier
e nei colori tenui dei pittori di strada.

Ho rivisto il tuo sorriso,
inebriante nel respiro della tua anima.
Follemente inebriante.

“Bonjour Claudie, la journée est pluvieuse sur Paris”.
Da una finestra del cuore
ho visto trapelare l'innocenza dei tuoi occhi
come una cerbiatta in cerca di riparo.

Ho ancora sulle tue labbra la stanchezza del mondo.
Ho ancora sulle tue labbra l'unico bacio rapito al vento.
Ho ancora sulla mia sciarpa il profumo intenso del tuo Eau d’Hermes.
Ti condussi per mano alla Place Du Tertre,
immenso sogno dei pittori, laddove Picasso
esaltava  le sillabe dei colori della solitudine
come palpebre dischiuse di amanti notturni.

Ti ricordi Martine, mi dicesti:
“Serre-moi la main et fais-moi voler”…

E poco alla volta sei volata nella culla 
di quel Dio  tanto amato  dai poveri.
Cosa sei ora Claudie?
Come sei  lassù persa tra le galassie?
Forse una stella di un topazio?
Forse un nido di seta che avvolge la mia anima?
Forse il respiro che mi condanna alla morte?

Io vago mestamente dietro stanchi pensieri ,
ogni giorno ti raggiungo nell'olimpo dei sogni
dove silenti abbracciamo nel gorgo del dolore
 l'oblio di Thanatos, Dio della morte, e Hypnos, Dio del sonno...

Ti ricordi Claudie, pioveva quel giorno a Parigi
e tu mi accompagnasti  chiusa nel tuo cappotto rosso cremisi
 a la Verrerie e la Grève sulla Riva destra della Senna.

Pioveva forte…ricordi?

E nella penombra di un vecchio Cafe’ Royal
continuavo a fissare le mie colpe,
grovigli di sventure scritte nell’eco del mio cuore
lugubre armonia mai ricomposta dai tuoi occhi.

Ci lasciammo nella pioggia.
“Adieu Maximilian, le monde est trop sévère pour le vivre”

Da allora, cara Claudie …non ha mai smesso di piovere su Parigi
ed io continuo a bagnarmi nell’attesa che  rischiari all’orizzonte.