"Scrivere poesie non è difficile.Difficile è viverle.." Charles Bukowsky

martedì 11 dicembre 2012

L'autore del mese: Simona Scola


 


 


RECENSIONE della RACCOLTA "TRENTATRE' NOTE DI POESIA" di SIMONA SCOLA

E’ con piacere ed onore che mi appresto a descrive la poetessa contemporanea Simona Scola di Molteno (LC) conosciuta in modo occasionale in quel mondo variegato che è il social web in internet; di lei ho potuto apprezzare alcune sue liriche poetiche attraverso il blog personale dell’autrice stessa dal titolo “Valzer di emozioni”.

Simona, riassume l’indole della sua poesia: la semplicita’…, quella semplicita’ osservata in mondo contraddittorio, la semplicita’ come espansione di un limite, la semplicita’ impressa nel dolore della quotidianita’ , la semplicita’ nel rincorrere sogni e speranze… (lievi gesti d'amore/combattono ogni sua congiura /e tra un bacio mai dato/ed un sorriso lontano/si innalza una nuova /promessa d'amore..)

La poetessa è costantemente alla ricerca di una propria identità dell’anima, di tutto cio’ ne è consapevole, non ignora tra l’altro il carattere sofferente della sua introspettivita’, eppure l’esigenza di dare voce a nuovi “sogni” permane a lungo nel suo spirito e va lentamente a definire uno spazio dei cosiddetti “pochi luoghi” là dove l’anima trova il suo naturale conforto (Riprendo in mano/il timone della vita /e con lo sguardo/posto all' orizzonte/navigo alla ricerca/della ritrovata felicità)

Il suo modello formale è quello di una sperimentazione semplice, ad un tasso ridotto di modellizzazione, fondata soprattutto su impulsi reiterati alla ricerca di nuovi settori vitali …quasi una riflessione sull’ontologia del dolore dell’essere umano (Un disperato bisogno 'affetto/lascerà al vento il suo profumo/e nel cuore lacrime di gioia/dolcemente rivivranno felici /nell'immortalità dell’anima).
 
La poesia di Simona è sempre alla ricerca di un soggetto appagante, la stessa
è costantemente fertile e si pone perfettamente in simbiosi con il vivere dell’universo attraverso i suoi lati endogeni ed esogeni…custode di una ricercata solitudine che imprime il carattere dolce e sensuale delle sue parole: “ Affido alle chete acque/le parole che non ti ho mai detto/accarezzando sogni ed illusioni/nell’ attesa che il fauto destino /illumini un nuovo cammino d’ amore”

L’artista in questione si colloca nello spazio dei poeti “riflessivi”, che trovano argomenti e strumenti adatti alla creazione della loro argilla, e ne stabilisce un rapporto fecondo, elementare, fatto di traumi, di emozioni, di metafore…di sospiri.

Ed è per questo che ogni suo scritto conduce al pensiero bivalente dell’esistenza e della non esistenza rintuzzando sempre il proprio male tale da non comprendere la nostra malattia e di contenerla nei meandri del nostro cuore. Il suo modo di scrive esalta il valore dell'immediatezza della trasparenza, il tutto condito di "umana prosaicita'" priva di ogni lacche' edonista e banalita' retoriche.



Un grande filosofo Tedesco del calibro di Arthur Schopenhauer usava dire: “Non posso certo sottrarmi in alcun modo ai difetti e alle debolezze inerenti per necessità alla mia natura come a ciascun'altra: ma non li accrescerò con indegni compromessi.”… ed è per questo che le poesie di Simona Scola trovano un invito perentorio alla testimonianza di vero atto d’amore…perso nella sua “semplicita’”…

(Steve Allison – Poeta di strada-)

4 commenti:

  1. bellissima recensione per una persona prima che poeta davvero splendida ....buona giornata emilio ..un sorriso a te

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    1. Grazie Barbara...era un atto dovuto nei confronti di Simona...la poesia è vita....un caro saluto EMILIO

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  2. Onorata delle tue toccanti parole, grazie Emilio m'inchino!

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