Nessun
turbamento umano
s’adombra nel
vortice di questo spazio.
Solingo
scompare nelle trame
di sillabe
logorate dal vento.
Oggi, mi colpisce la
dura esistenza
relegata in
religiosi incendi dell’anima
e mi ferisce ancor di più la pena d’aver rivestito
brandelli di fiori
appassiti sopra figli morenti.
Non lasciarmi
Signore alla deriva.
Si faccia di
questa carne
radice e fonte
di ogni tuo discorso
affinchè gli
occhi possano splendere
nell’oscurità
delle notti incolte
mentre
qualcuno là fuori mi narri
delle tue
infinite meraviglie.
Io ti lodo nel
mio dolore illimite,
mentre Tu benedetto Iddio
ascolti il mio
grido d’amore
lo stesso
grido che follemente
ad ogni ora viene
disperso nell’eco
del tuo
immenso silenzio.
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