L'ombra stanca del cipresso
traspare nella culla del cuore
e leviga le scarne incertezze
urlanti nelle profonde spirali
della mia folta solitudine.
L'attimo remoto abbraccia
i tuoi occhi incantevoli.
Dannatamente perduti
oltre l'orizzonte dell'anima.
Dannatamente aggrappati
oltre la nera cenere dei respiri.
E come reti calate nel mare
accarezzo il dondolio del vento
tra danze di rami spogli
e frastuoni di silenzi ancestrali.
Tutto tace nell'intimo serale
tra ondulate e gentili poesie.
Senza risveglio.
Immobili come l'aria.
L' ombra solitaria dei cipressi accoglie il tormento degli uomini e lo fissa nel proprio silenzio mentre una sinfonia di dolenti note viene modulata dai rami denudati , attraverso le diverse tonalità del vento.Appare nel solco dell' animo un volto che tinge di pallido rimpianto i versi del poeta, ammaliando l' aria in un' atmosfera di trepida attesa...
RispondiEliminaCiao Emilio, Enrichetta
Carissima Enrichetta, gli attimi remoti sono sempre vivi nei ricordi...anche quelli profondi e rannicchiati nelle spirali del cuore....un abbraccio EMILIO
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