Ho scolpito nel
solco di questa via
una rima di
solitudine.
L’ho scolpita
nell’oscuro silenzio.
Mi ritrovo perso nel movimento cinetico
di onde marine e cristalli di speranza.
Un riflesso di
vita seduce il sogno
che ristagna
nell’animo umano
e tutto s’addensa
nell’infinito tremore
di una notte gelida di Febbraio.
Cerco quel pudore
antico, nostalgico...
Lo cerco tra un
confine irreale,
nella dissonanza di
un’eco immortale,
nella fragilità
della mia esistenza.
Ma tutto impazza
nell’immobilità del cuore.
E cosi’ accarezzo le
vibrazioni della notte,
le accarezzo
lentamente nell’ampio respiro
di due corpi
abbracciati sopra nidi di seta.
In silenzio tendo le
mie mani.
E come un naufrago perso
in mare
asciugo i tuoi occhi
colmi di pianto
e m’incammino verso
una meta
che mai potra’
descrivere
l’ intima voglia
d’amore che brucia
nei nostri incontri
nel freddo gelo d’inverno.
-copyright-
Che dire Emilio? Il tuo scrivere è una dolce carezza per l'anima
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